Bè Fiorenzo Magni.il terzo uomo, grinta a non finire per lui,prendeva treni che lo portavano su fino al Nord, dormiva come poteva, sempre con un occhio alla bici, e poi vinceva il Giro delle Fiandre,roba da niente per un ciclista delle sue qualità. Auro Bulbarelli ha scritto un libro su di lui semplicemente stupendo ." Il ciclista si guadagna il pane lontano da casa," come ricorda sempre Damiano Cunego.. Ecco questo si che è un cavallo di razza , uno dei pochissimi Campionissimi del ciclismo moderno....
E Quella volta che Gaul si fermò dietro al cespuglio per un bisogno fisiologico e perse il Giro del '57. In casi del genere il codice d'onore stabilisce che non si attacca, ma Bobet e Nencini non la pensarono allo stesso modo. "Peggio per lui." pensarono ..E poi l' immenso Pantani che per abbreviare la fatica volava in salita ... lui si che menava. Il ciclista gira il mondo, ma non lo visita, cosi' e' e così sarà, pedala sempre con umiltà... senza osservare i paesaggi e le culture che lo circondano.
A me piace il ciclismo di ieri , non quello di oggi .
A risentirci:
Giulio Carcereri