DOPO GIORNI DALL'INIZIO DEL PROCESSO OPERACION PUERTO E' GIUNTO IL TURNO DI TYLER HAMILTON, AGGHIACCIANTE LA SUA DEPOSIZIONE:"MI FU IMMESSO SANGUE NON MIO, PER DI PIU' L'ANNO PRIMA, DOPO L'ENNESIMA INFUSIONE LA MIA URINA ERA COMPLETAMENTE NERA, IL SANGUE ERA STATO TENUTO MALE"
Tyler Hamilton ha fornito ancora testimonianze che potrebbero essere più' di prove schiaccianti nel processo in corso relativo all' Operacion Puerto. Anche se è generalmente noto che Fuentes gli forniva sia sostanze vietate sia la pratica di trasfusioni di sangue dal 2002 fino al 2004, ci sarebbero altre e inquietanti novità sul caso. L'assistente di Fuentes ', il biker Alberto Leon, sprovvisto di alcuna preparazione medica, avrebbe effettuato proprio ad Hamilton una trasfusione durante il Tour del 2002.
In un normale studio di sanità essere sorpresi a praticare qualunque attività medica senza alcuna licenza, comporterebbe già gravissime conseguenze. Hamilton ha anche ammesso che nel 2004, molto probabilmente gli fu immesso nel sistema circolatorio sangue non suo. Poi ha specificato, nel dettaglio, quello che è stato il "rapporto di lavoro" con Fuentes. Hamilton ha confermato che aveva conosciuto Fuentes quando si correva a Girona, precisamente nei pressi di Valencia in una zona di sosta sulla costa orientale della Spagna nei primi mesi del 2002: "Ci incontrammo solo per definire un piano per il futuro e per scambiarci i numeri di telefono." "La cosa più importante sarebbe effettuare le trasfusioni mi disse. Mi ha offerto poi dell' EPO, testosterone, ormone della crescita e insulina. La prima estrazione di sangue ha avuto luogo nel marzo del 2002. Non c'era alcun parere scritto in merito ai rischi" ha detto Tyler, "e non c'erano prove per verificare il mio stato di salute, anche se il dott Fuentes mi ha preso i valori di ematocrito."
Il sangue di Hamilton è stato identificato con il codice 41-42, e in totale il corridore all'epoca in maglia CSC ha visitato Fuentes "probabilmente 15 volte", con l'estrazioni e / o trasfusioni di sangue nelle varie occasioni. "Mi ha dato un calendario con un programma delle gare e un calendario con su scritto quando prendere ciò che aumentava le mie prestazioni. Mi sembra di ricordare che i cerchi erano le dosi d'EPO, a seconda del colore del cerchio cambiava l'importo di drogache avrei dovuto prendere". Per quanto riguarda il programma di insulina Hamilton ammete di non aver seguito alla lettera la tabella datagli dal dott Doping, ammette infatti che gli effetti collaterali si facevano sentire e confessa che nel 2004, dopo una trasfusione, si sentì malissimo. "La peggior reazione che ho avuto è stata nel 2004 quando feci un re-infusione durante il Tour de France di quell'anno, il mio sangue non era stato conservato in maniera esatta. Il motivo per il quale ho capito ciò è stato che 30 o 40 minuti dopo l'infusione, quando sono andato in bagno, la mia urina era nera." Hamilton ammette e continua "tre o quattro erano i corridori in grado di permettersi il top del sistema trasfusionale di Fuentes, che includeva il mantenendo del sangue in un ultra-sofisticato congelatore soprannominato Siberia. Ma tutto ciò aveva un prezzo, pagamento in contanti da 25.000 a 30.000 euro l'anno, con un supplemento per i farmaci."Hamilton ha dunque delineato due aree che potrebbero rivelarsi critiche in questo processo che accusa Fuentes per reati contro la salute pubblica. Egli ha sottolineato che a un certo punto nel 2004, quando è risultato positivo per una trasfusione di sangue, c'erano tre possibili spiegazioni: " Hanno detto che avevo il sangue di un'altra persona nel mio organismo, o che o il mio campione era stato manomesso o ancora che il test non aveva funzionato". In entrambi i casi, dopo il test positivo che lo costrinse inevitabilmente a una durissima squalifica ha concluso la sua relazione con Fuentes, e ciò avvenne nel settembre del 2004. La seconda chiave di volta, molto importante per un processo in materia di reati contro le cariche di sanità pubblica consiste nelle accuse contro l'assistente di Fuentes, ovvero Alberto León. Hamilton ha ricordato che León, un ex corridore di mountain bike che si è suicidato nel 2011, gli fece la trasfusione al Tour de France nel 2002, ma "nessun medico era in quella stanza d'albergo." L'ex corridore americano conclude la sua deposizione dispiacendosi" Mi dispiace aver infranto le regole."