- L'UOMO CHE VOLEVA
CAMBIARE IL
CICLISMO: - BAKALA
- ZDENEK
- Patrimonio stimato
- B $ 1.9 marzo 2012
- Età: 51 anni
- Fonte di ricchezza: carbone, self-made
- Residenza: Ginevra, Svizzera
- Paese di cittadinanza: Repubblica Ceca
- Istruzione: Bachelor of Arts / Science, University of California Berkeley, Master of Business Administration, Dartmouth College, Master of Business Administration, Dartmouth College
- Stato civile: Sposato con Miss,Rep Ceca 1991, 4 figli
-
La proposta. "Il ciclismo come la Champions, i Top Team con i migliori corridori, nelle migliori corse, un format di altissima qualità, facile da seguire per il pubblico e da vendere ai grandi player televisivi, con il ricavato dei diritti tv da restituire tra gli attori. Un progetto da portare avanti con i Team sponsor, investitori e UCI. Un circuito gestito da una società, e io al vertice". Idee chiare con fondamenta e relativi punti colti dal tanto discusso manifesto apparso su tutti i più importanti quotidiani sportivi del mondo." Il manifesto è un ottimo progetto, con punti molto critici, ma pochi hanno copreso ciò che deve essere fatto. Questo sport ha un potenziale enorme a livello globale. Ma servono forme nuove, io lo chiamo processo di distruzione creativa del ciclismo professionistico.
1 "L’antidoping, con procedure molto più chiare e brevi, e affidato a un’agenzia esterna indipendente".
2 "La stabilità finanziaria dei team, che non hanno flussi di ritorno per le loro partecipazioni alle corse, non hanno la stabilità delle regole, non sanno se e per quanto tempo possono investire, non ricevono compensi per i diritti tv".
3 "Un sistema di regole dell’Uci molto più chiara e trasparente. E serve un ranking individuabile". Due i nodi: il primo è l’Uci, divisa tra parte istituzionale e commerciale: "Abbiamo lavorato per mesi con manager Uci come Verbruggen e Rumpf, e appoggiano questa riforma". Il secondo i grandi organizzatori: "Ma hanno tutto da guadagnare, e ci saranno anche nuove corse da allestire". I tempi: entro 6 mesi accordi con le diverse organizzazioni, 3 anni di transizione con l’attuale sistema, sistema a regime dal 2016.
Che il ciclismo abbia bisogno di una radicale rivoluzione e che servano figure diverse da quelle che ora occupano i piani alti dell'UCI questo è assodato e chiaro sotto gli occhi di tutti. Considerando poi la crisi perpetua che staziona in molti paesi europei e oltre, questo ciclismo avrebbe bisogno di numerosi fondi e altrettante sponsorizzazioni poiché, come stiamo vedendo, molte sono le squadre che lasciano dopo anni di sponsorizzazione il nostro amato sport. Di questi tempi insomma nessuno da qualcosa in cambio di nulla e i detti pesci-cani sono sempre esistiti. Questo ciclismo rappresenta oggi, purtroppo, un preda troppo appetibile a molti, indifesa, ferita e con l'acqua ormai oltre la gola. Si stia attenti, questo sport è sempre stato di tutti, e il pericolo che cada nuovamente nelle redini di pochi è molto alto. Speriamo che il tempo, e a questo punto un po di fortuna aiutino questo amato sport, ne ha tanto bisogno.
Classifica
Forbes
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683
2^in
Repubblica Ceca