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mercoledì 12 dicembre 2012

IL GUERRIERO GIBO


Squadre di club
1994 Jolly Componibili
1995 Aki
1996 Carrera Jeans
1997 MG Maglificio
1998 Cantina Tollo
1999 Ballan
2000-2001Lampre
2002-2004 Saeco
2005 Lampre
2006-2007 Saunier Duval
2008-2009 Serr. Diquigiovanni
2010 Lampre
GIBO

FACCIA TOSTA E TANTA GRINTA DA VENDERE, QUESTA VOLTA PER RACCONTARE DI CICLISMO NON DOBBIAMO TORNARE TANTO A RITROSO NEGLI'ANNI, ERA IL 2001 QUANDO VINSE IL SUO PRIMO GIRO D'ITALIA.


Chi non si ricorda del Trentino dal caratteraccio scontroso e ribelle ….è lui…..Gilberto Simoni, detto Gibo, nato a Palù di Giovo (Trento) il 25 agosto 1971. Fortissimo scalatore, il più costante negli ultimi 10 anni. Arriva al professionismo con le stimmate del campione per aver vinto, nel 1993, il Giro d’Italia dilettanti, il campionato nazionale e il Giro del Friuli.

Fra i pro’ debutta l’anno successivo, nella Jolly. Dopo stagioni contraddistinte da guai fisici e lutti familiari, nel 1997 propone alla sua squadra di allora, la Cantina Tollo, di diminuirgli lo stipendio. Dal 1997 è alla Mg del ds Giancarlo Ferretti e due anni più tardi centra il primo successo, una tappa del Giro del Trentino.

Fermato per ematocrito alto al Giro del Portogallo, nel 1998 Simoni medita il ritiro ma poi cambia idea sull’onda del ritrovato entusiasmo dopo l’ottavo posto al Lombardia.
Nell’edizione del 2000, Simoni è di nuovo terzo, stavolta a 1’33” da Stefano Garzelli e a 6” da Francesco Casagrande. Come consolazione, Gibo vince la sua prima tappa al Giro: la 14esima, da Selva di Val Gardena a Bormio.
Alla Vuelta è primo nella tappa che arriva in cima alla terribile salita dell’Angliru.
Nel 2001, Simoni vince finalmente il Giro d’Italia. Il successo però viene oscurato dal doping di Dario Frigo, il suo maggior rivale, e dal blitz notturno dei NAS a Sanremo.
Al Giro 2002, Simoni è favorito, ma di lì a poco verrà trovato positivo a metaboliti della cocaina , e il giorno dopo il team lo convince al ritiro. Dopo aver attribuito la positività a un intervento odontotecnico, Simoni dimostra che essa era dovuta a delle caramelle balsamiche per il mal di gola acquistate in Sudamerica (e contenenti piccole quantità di coca, là usata come analgesico) e donategli da una zia tornata dal Perù. Scagionato dal tribunale e reintegrato in squadra, Simoni cova propositi di riscatto al Giro. L’ottavo posto alla Vuelta non può bastargli.

Il 2003 di Simoni inizia con il primo posto al Giro del Trentino.. La vittoria al Giro dell’Appennino, col record di scalata del Passo della Bocchetta (21’54” contro il 21’56” di Pantani del 1994), fa di Gilberto il favorito per il Giro e infatti lo vince con un vantaggio sul secondo abissale.
Sulla scia del trionfo rosa, Gilberto affronta il Tour de France del centenario come uno dei principali rivali di Lance Armstrong, ma esce subito dai giochi per la classifica generale e si consola vincendo il tappone pirenaico di Loudenvielle davanti all idolo dei francesi Viranque.
Nel 2004 Simoni punta al tris al Giro, ma dopo aver vinto la terza tappa, a Corno alle Scale, e indossato per tre giorni la maglia rosa, arriverà “solo” terzo, a 2’05” dal giovane compagno Cunego e a 3” da Serhiy Honchar.
La difficile, per non dire impossibile, convivenza con Cunego, porta Simoni a firmare, a fine 2005, per la Saunier Duval Prodir. Dopo il terzo posto al Giro d’Italia del 2006, a 11’59” dal leader Ivan Basso, con cui al termine della 20esima tappa darà vita a una velenosa polemica, Simoni annuncia il ritiro poi ci ripensa. E si cimenta anche nella mountain bike, conquistando la Rampilonga sul percorso Classic e il campionato italiano “marathon” a Costa di Folgaria.
Alla corsa rosa del 2007, vince per la seconda volta sullo Zoncolan.
Poi anche se sempre competitivo c furono meno vittorie fino al ritiro  Maggio 20011 dopo il Giro.
Un carattere non facile,. E alle domande di un giornalista della Gazzetta rispondeva così su Basso: “Non ho bisogno di Basso per vivere. L’anno scorso in fondo ha avuto pietà, perché poteva vincere il Giro con 20 minuti.”e aveva ragione …era appena scoppiato lo scandalo doping “operation Puerto”
Per me Basso ama solo i soldi che gli dà questo sport. In questo caso non si cerca la vittoria, ma la garanzia della vittoria. Come un’assicurazione in banca”.
Su Cunego invece ribatteva “Tutti gli anni promette. Ha detto che era meglio se il Giro 2006 fosse durato una settimana in più. Ma se prendeva quattro minuti al giorno!”.  E ancora
Cunego si nascondeva dietro Martinelli, da cui era gestito.”
In 15 partecipazioni al Giro, oltre a due successi, Simoni è stato capace di concludere altre 5 volte sul podio. Vanta, inoltre, 8 vittorie di tappa e la conquista di una maglia ciclamino.
Un cavallo di razza come pochi ……………Per tutti IL Gibo

                                                 
A risentirci:
                                                Giulio Carcereri