DOPO MESI DI SILENZI TORNA A FAR PARLARE DI SE JOHAN BRYNEEL CON UN'INTERVISTA AL MAGAZINE BELGA HUMO:"PRESTO LA GENTE CAMBIERA' IDEA SU DI ME"
"I miei avvocati mi hanno detto di stare zitto ma una cosa posso dirla: non sono il diavolo". Johan Bruyneel rompe il silenzio e lo fa in un'intervista al magazine belga "Humo". Ex team manager di US Postal Service e RadioShack, Bruyneel è stato indicato dall'Usada come una delle figure chiave nel sistema doping relativo a Lance Armstrong e compagni "ma presto la gente che oggi mi crede il demonio avrà un quadro più chiaro della situazione e questa immagine cambierà".
Bruyneel non nega le accuse ma assicura di non aver mai messo a rischio la salute dei suoi corridori. "Sono state scritte delle cose che mi hanno colpito pesantemente e quando mia madre mi ha chiamato in lacrime dicendo che aveva letto delle cose brutte su di me, mi si è spezzato il cuore. Posso affermarlo guardando negli occhi chiunque, non ho mai messo a rischio la salute di nessuno".
Poi confessa: "Se Armstrong non fosse tornato e se avessi richiamato Landis in squadra, tutto questo non sarebbe mai stato scoperto, ne sono sicuro al 200%". Il riferimento è al ritorno alle competizioni del texano nel 2009 e alla mancata offerta della Radioshack a Landis di un contratto nel 2010, anno in cui il corridore americano contattò l'Usada dando il via all'indagine che ha portato alla squalifica a vita dell'ex vincitore del Tour.
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