53 ANNI FA CI LASCIAVA UNA LEGGENDA DEL CICLISMO, FAUSTO COPPI. ECCO ALCUNI STRALICI DEL LIBRO DI PAOLO ALBERATI "UN UMO SOLO AL COMANDO" CHE RACCONTANO COME L'ALLENATORE CIECO CAVANNA "SCRUTINO'" L'ANCORA GIOVANE CAMPIONE.
Per Fausto Coppi l' allenatore Cavanna ha rappresentato un mito dell'infanzia, tante volte ne ha sentito parlare e sempre a proposito di campioni e di vittorie sfavillanti. Che cos'abbia di così straordinario quell'uomo Coppi non ne ha ben che minima idea, ma quando lo avvertono che il cieco lo vuole conoscere, lui non se lo fa dire due volte e salta i gradini di casa quattro a quattro per precipitarsi a Novi all'appuntamento prestabilito. Il primo esame di Cavanna a Coppi ha del misterioso: Cavanna gli chiede di
spogliarsi, lo fa stendere sul lettino dei massaggi e comincia a lisciargli i muscoli delle gambe e delle braccia, il torace, che gli sembra subito sproporzionato rispetto al resto del corpo, le spalle, affondando di tanto in tanto le dita nella carne del ragazzo, ora morbida ora tesa come un tamburo, Tutto avviene in un silenzio quasi religioso, mentre il giovane Coppi muore dalla curiosità di avere un responso. Ma non ha il coraggio di aprire la bocca, rompere quel silenzio tombale, fare domande indiscrete giocandosi così le chance di essere "assunto" nella scuderia del magico cieco. Cavanna continua nella sua indagine, quasi fosse un medico, saggiandone la consistenza dei polsi, tastando le tonsille, accostando l'orecchio per ascoltare i battiti del cuore e, porgendo il suo orologio, chiede al ragazzo di conteggiare il minuto. A un primo conteggio gli sembrano 36 battiti, ma sono troppo pochi per essere veri, troppo fuori dalla norma: una cosa del genere non gli è mai capitata. Così chiede di nuovo a Coppi di conteggiare 60 secondi, ma stavolta i battiti sono 34. Non c'e bisogno di altre misurazioni. Ancora un'attimo di silenzio fende le tensioni che oramai in quella stanza si tagliano col coltello, poi Biagio Cavanna comincia a dare il suo responso:" Muscoli da scalatore, ne quelli di Guerra e neppure quelli di Girardengo. Ossia sottili e fragili, in compenso poco pesanti. Situazione di tonsille e fegato buona, ma non eccelsa, bisognerà fare attenzione con l'alimentazione". Coppi non ce la fa più, ormai la sua curiosità e divenuta insostenibile:"Quindi signor Cavanna, non se ne fa nulla...? "No caro giovanotto, si fa, si fa... Guerra e Girardengo campioni lo sono stati, tu lo puoi diventare. Da domani iniziamo a lavorare subito. Tu mi porterai farina e fagioli del campo dei tuoi genitori, io ti garantirò vitto e alloggio.
da : "Un uomo solo al comando" Paolo Alberati, Giunti, 2009 pag 21-23