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sabato 12 gennaio 2013

ANDREA BARTALI RACCONTA SUO PADRE - Parte III


DOPO I NOTI CONVENEVOLI INIZIA IL TOUR DI GINO BARTALI TRA SCETTICISMO E TIMORI. PARTE BENE IL "VECCHIO" GINO, LA PRIMA SETTIMANA E' SOLO D'ATTESA, SI ASPETTANO SOLTANTO LE MONTAGNE. 

Il Tour è una specie di massacro, quasi un'avventura da Legione straniera. Si parte all'attacco dopo il via ed è una battaglia continua, dove hai poche volte la possibilità di tirare il fiato. La Francia ha anche un clima continentale. Alcuni giorni senti l'asfalto che cede per il troppo caldo, al passaggio della ruota, con il rischio di cadere.Altre volte passi dal caldo torrido della pianura, al vento gelido, con pioggia o neve, delle montagne.

Ero considerato vecchio . Anche molti giornali italiani non avevano inviato i propri corrispondenti perché ritenevano che avessi fatto una squadra giocattolo, e non avevano fiducia che potessi riscattare l'affronto fatto agli italiani l'anno precedente. Anche in Francia ritenevano che non fossi più quello di prima della guerra, nonostante l'accoglienza a Parigi, da parte di tutti, fosse stata strepitosa e commovente sia per sia per me che  per la squadra. La tattica studiata da Binda prevedeva che dovessi restare nascosto fino alle montagne, per non dare nell'occhio. Poi, se me la fossi sentita, potevo fare la mia gara. In quella prima tappa volli far vedere a tutti che c'ero e c'ero bene. Il messaggio valeva anche per le migliaia di italiani emigrati in Francia per lavoro. Tante erano le lettere che avevo ricevuto pregandomi di vincere per loro. Volevo far sapere anche ai miei cari che stavo bene. In Italia c'era un po di confusione. Le elezioni del 18 aprile avevano portato la Democrazia Cristiana al Governo e il Presidente del Consiglio era Alcide De Gasperi, un mio vecchio amico dell'azione cattolica. Le piazze erano turbolente. Mi dava fiducia l'opera della chiesa. Binda fece bene a richiamarmi. Il giorno dopo persi la maglia. Stavo accusando anche un ritardo in classifica dai migliori francesi. Binda mi tranquillizzava dicendo di aspettare le montagne perché era logico che mi dessero battaglia in pianura in quanto volevano maggior distacco tra noi, prima delle strade di montagna. 

A Lourdes vinsi perché volevo consegnare i fiori della tappa alla grotta dove apparve la Madonna a Bernadette.

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