IL PRESIDENTE DELL'UNIONE CICLISTICA INTERNAZIONALE RISPONDE COSI' AL NEO MOVIMENTO NATO PER CAMBIARE IL CICLISMO: "NON E' DEMOCRAZIA" .
Doveva arrivare, prima o poi. Eccola. La risposta dell'UCI, alla raffica di critiche provenienti dal movimento capeggiato da LeMond si è fatta attendere molto, troppo, ma alla fine è giunta ai media. Nella persona di Pat Mcquaid, e non poteva essere che così, l'Unione Ciclistica Internazionale risponde alle accuse con altre accuse, per una diatriba che sembra essere appena al suo inizio. Quello che
traspare è un certo affanno dell UCI che oltre a dover tenere a bada LeMond e soci dovrà rendere, in breve tempo, la ragione dell'incredibile esclusione del Team Katusha dal WorldTour. Queste le parole di Mcquaid: «Mi chiedo quali siano le loro motivazioni. A guidarli è il proprietario di Skins (Jaimie Fuller, ndr) che ha cominciato a sponsorizzare il ciclismo nel 2008 e temo che le sue mosse siano mirate solo a farsi pubblicità. Quella che propongono loro non è democrazia, mentre noi siamo un’associazione democratica. Il CCN mi sembra formato da agitatori. Ho molta ammirazione per il Greg LeMond corridore, ma da quando ha chiuso la sua carriera non è stato più impegnato nel ciclismo, se non per qualche suo affare. Non mi sembra nella condizione ideale per capire ciò di cui il ciclismo ha bisogno». Staremo a vedere la risposta di LeMond and Co, che sicuramente non tarderà ad arrivare.