IL MARCHIGIANO DELLA LAMPRE RICEVE UNA SQUALIFICA DI TRE MESI PIU' 10,000€ DI MULTA PER LA FREQUENTAZIONE CON L'INIBITO DOTT. FERRARI, STESSA SORTE ERA TOCCATA QUEST'ESTATE AL SUO NUOVO COMPAGNO IN LAMPRE PIPPO POZZATO.
Un tranquillissimo Michele Scarponi, all'uscita dall'aula del tribunale Nazionale Antidoping, commenta così il verdetto che lo condanna a "tre mesi di inattività" :«Sinceramente non mi sento di aver commesso nulla di sbagliato. Accetto comunque il verdetto di tre mesi. Era la sentenza più accreditata, ma speravo che si potesse fare qualcosa meno o addirittura nulla. Prendo atto di questa sanzione e tornerò nell'anno nuovo». Una squalifica
praticamente indolore considerando che essendosi autodenunciato il primo ottobre, il vincitore del Giro d'Italia 2011 potrà tornare in gruppo già con il 1 gennaio. Scarponi e i suoi legali hanno dunque fatto bene i loro calcoli. Più facile di così. «La sentenza non va ad intaccare la mia prossima stagione – ha detto il ciclista, sospeso dalla Lampre per codice etico interno - ma non ho passato un momento dei migliori. Non sono stato con la testa leggera pur essendo con la coscienza a posto. Finirò di scontare i tre mesi l'ultimo dell'anno e, sicuramente, inizieremo il prossimo anno in modo migliore e ci butteremo tutto alle spalle». «Rispettiamo la sentenza ma c'è un buco legislativo. Devi pubblicizzare se una persona è inibita – ha rilevato l'avvocato del ciclista, Alessandro Sivelli - Non puoi lasciarlo all'arbitrio di aver letto la rivista 'Il mondo del ciclismo' del 2002, quando Scarponi era al primo anno da professionista».
praticamente indolore considerando che essendosi autodenunciato il primo ottobre, il vincitore del Giro d'Italia 2011 potrà tornare in gruppo già con il 1 gennaio. Scarponi e i suoi legali hanno dunque fatto bene i loro calcoli. Più facile di così. «La sentenza non va ad intaccare la mia prossima stagione – ha detto il ciclista, sospeso dalla Lampre per codice etico interno - ma non ho passato un momento dei migliori. Non sono stato con la testa leggera pur essendo con la coscienza a posto. Finirò di scontare i tre mesi l'ultimo dell'anno e, sicuramente, inizieremo il prossimo anno in modo migliore e ci butteremo tutto alle spalle». «Rispettiamo la sentenza ma c'è un buco legislativo. Devi pubblicizzare se una persona è inibita – ha rilevato l'avvocato del ciclista, Alessandro Sivelli - Non puoi lasciarlo all'arbitrio di aver letto la rivista 'Il mondo del ciclismo' del 2002, quando Scarponi era al primo anno da professionista».