SUL BLOG AMMIRAGLIA ROSA IL TEAM RCS PUBBLICA TUTTI I DETTAGLI CHE HANNO PORTATO LA PARTENZA DEL GIRO D'ITALIA 2014 DALLA LONTANA IRLANDA. DIVERSE LE REAZIONI DEL PUBBLICO SUI SOCIAL NETWORK.
Un misto di giudizi ha accolto l'annuncio della futura partenza del Giro d'italia dalla lontana Irlanda, il grande pubblico si divide. In un post pubblicato sul blog ammiraglia rosa, il Team RCS ci racconta come tutto ebbe inizio nel settembre del 2011, un progetto ambizioso che è divenuto realtà:
Era il mese settembre del 2011 quando Michele Acquarone mi presentò Darach McQuaid che voleva proporci la partenza del Giro d’Italia dal suo paese. Quale paese, domandai. L’Irlanda fu la risposta. Li per li pensai fosse uno scherzo, guardai Michele come per dirgli che “sola” mi stava rifilando.
Poi invece capii che si trattava di un progetto serio anche se allora mi sembrava un folle sogno. Cominciammo a lavorare insieme alla mia squadra logistica, con in testa Luca Piantanida responsabile dell’area ciclismo, coinvolgendo a mano a mano tutte le aree, dall’organizzazione di gara, al marketing, alla comunicazione, per capire quali problematiche avrebbe comportato una partenza in un’isola a 2000 chilometri dall’Italia. Il primo risultato fu sconfortante. Capimmo che organizzare tre tappe in Irlanda non sarebbe stato affatto semplice. Durante la mia carriera ho organizzato centinaia di eventi in diverse discipline sportive, ma un evento così complicato non mi era mai capitato. Abbiamo organizzato partenze del Giro molto complesse come dall’isola di Maddalena in Sardegna o come dal Lido di Venezia, ma questa le supera tutte. A complicare ulteriormente il progetto anche una nuova normativa dell’UCI che vieta la possibilità di fare il giorno di riposo prima della sesta tappa.
Quindi, dopo le tre tappe previste in Irlanda, si sarebbe dovuti ripartire immediatamente per l’Italia per disputare il giorno successivo la quarta tappa nella nostra penisola. Tutte le strutture che normalmente vengono usate in Italia dovranno essere replicate, utilizzando fornitori e servizi del posto. Sarà come organizzare due giri contemporaneamente. Quindi chilometri di transenne, tribune, podi, villaggi, ristoranti e catering, strutture per i media, archi, segnaletica, materiali pubblicitari, impianti elettrici, impianti fonici, collegamenti telefonici, servizi di sicurezza, personale medico e ambulanze, fino alla produzione televisiva, tutto da creare ex novo sul posto come un’esatta replica di quanto allestito in Italia. Anche moto, automobili, bus e camion dovranno essere noleggiati appositamente e dovremo prevedere un periodo di addestramento per gli autisti affinché prendano confidenza con la guida a destra.
Il momento più delicato sarà di rientro in Italia per le squadre, l’organizzazione e il seguito. Tutto dovrà essere organizzato con grande precisione, in perfetto stile militare. Infatti ci sono già tavoli aperti con le associazioni di gruppi sportivi e corridori - l’AIGCP (Associazione Internazionale dei Gruppi Ciclismo Professionisti) con il suo presidente Jhonatn Vaughthers, il CPA (Associazione Internazionale ciclisti professionisti) con il suo Presidente Gianni Bugno, per valutare al meglio ogni situazione sia sotto il punto di vista logistico che tecnico organizzativo delle tappe irlandesi. Oltre alle 2000 persone della carovana rosa, anche biciclette e attrezzature dovranno essere imballate, imbarcate e pronte per il giorno seguente in Italia. In un secondo momento ci fu l’interesse anche dell’Irlanda del Nord e il progetto così assunse una connotazione ancora più internazionale, dal forte significato politico. Siamo sempre stati orgogliosi che il Giro abbia contribuito, soprattutto nei momenti difficili della nostra storia, a tenere l’Italia unita, ora siamo molto orgogliosi di portare un piccolo contributo per consolidare i rapporti tra le due Irlande, attraverso lo sport. Il nuovo piano prevede la partenza da Belfast, capitale dell’Irlanda del Nord, dove si svolgeranno due tappe, mentre la terza frazione partirà da Armagh per arrivare a Dublino capitale della Repubblica d’Irlanda. Avevamo già trasferito a Darach il dettaglio di tutte le nostre esigenze e l’elenco di tutte le problematiche da affrontare. Sia a Dublino che a Belfast abbiamo trovato un’accoglienza straordinaria, emozionante, un entusiasmo che straripava. Il logo del Giro con un messaggio di benvenuto a noi dedicato era sui maxischermi della città. Ma soprattutto abbiamo trovato gente molto preparata e molto disponibile a mettersi in gioco affinché il Giro d’Italia nell’Isola d’Irlanda sia un grande successo. L’impeccabile organizzazione dei sopralluoghi, il ritmo serrato, il timing perfetto, la preparazione degli interlocutori, dai fornitori alle compagnie di trasporto aereo, alle istituzioni, alle forze di polizia, ci hanno convinto che il folle sogno poteva diventare realtà. Alcuni cittadini italiani non capiscono perché ogni tanto il Giro parta dall’estero e criticano queste scelte, pensando che siano scelte dettate solo da un fattore economico. RCS Sport ha come primario obiettivo la soddisfazione dei propri fans, dei tifosi del Giro. Essi sono in Italia, ma sono anche nel resto del mondo. Partire dall’Isola di Irlanda, così come è stato per le partenze dall’Olanda e dalla Danimarca – per citare solo le ultime due in ordine cronologico – sarà per loro un’opportunità unica per vivere un’esperienza incredibile. Per gli italiani d’Italia è un’opportunità che si ripete ogni anno, per loro un’emozione che rimarrà impressa per sempre. Il Giro d’Italia è un’eccellenza italiana e come tale abbiamo l’obbligo di farla conoscere nel mondo. Le partenze dall’estero degli ultimi anni hanno contribuito alla promozione del Giro ma anche e soprattutto dell’Italia intera nel mondo con una costante crescita dei media internazionali che seguono la corsa rosa. Ieri abbiamo svelato al mondo questo folle progetto ed è stata un’emozione grandissima. Mai come ora nella storia del Giro ci sono stati tanti messaggi provenienti da tutto il mondo e questo è già un primo successo. Ora entriamo nella fase operativa del progetto per il quale stiamo coinvolgendo tutti gli attori affinché nulla sia lasciato al caso. Sarà un grande sforzo organizzativo ma siamo sicuri che il risultato sarà eccezionale.
Roberto Salvador, Responsabile Operations e Logistica di Rcs Sport