Molti i cambiamenti in seno al Team Lampre in previsione della stagione ventura: allenatori, direttori sportivi e biciclette, l'unica certezza rimane lui, il nostro Damiano Cuego.“Non può che farmi piacere e farmi riflettere sul tempo che passa. Pensare di aver vissuto otto annate in blu-fucsia mi rende orgoglioso per il fatto di essere stato una parte importante della storia di questa squadra, ma al contempo percepisco che non sono più un giovane rampante: sono un uomo con una certa esperienza e sono chiamato a far fronte al certe responsabilità. Sembrano lontanissimi i tempi del Giro d'Italia vinto sull'amico, nemico Gilberto Simoni, ma sembra esserci nelle parole di Damiano una consapevolezza in più:"Essere la bandiera di una squadra è una prospettiva che mi riempie di orgoglio. Pensare che i tifosi possano associare in maniera forte il nome del Team Lampre al mio, mi dà ancora maggiori stimoli per provare a dare a questa formazione ancora grandi soddisfazioni”. Una scelta di cuore quella del "piccoli principe" che lega il suo nome, ancora una volta, a quello della formazione del patron Galbusera: “Affinché un rapporto possa durare a lungo, entrambe le parti coinvolte devono impegnarsi e trovare reciproca stima. Dice Damino:"In tutti questi anni, da parte dei signori Galbusera e del general manager Saronni ho sempre ricevuto considerazione, affetto e supporto, sia nei momenti buoni che in quelli meno positivi. Nel Team Lampre non mi è mai mancato nulla di quanto avessi bisogno per potermi esprimere bene in campo ciclistico. Questi elementi sono stati molto importanti per decidere di continuare a correre in squadra. In più, ho intravvisto ottime prospettive per il futuro, con scelte che stanno indirizzando il team verso direzioni interessanti. Già nel primo raduno di Darfo Boario Terme, ho trovato le prime conferme di queste mie sensazioni positive sulla squadra; ho percepito una forte carica di vitalità proveniente dai nuovi compagni e dai nuovi sponsor. Ovviamente non dimentico chi è stato con noi in questi anni e le aziende che ci hanno fin qui supportato ma, guardando al futuro, vedo un’ottima prospettiva”.
Il suo Team punterà quest'anno su molti giovani emergenti che punteranno sicuramente a far bene grazie ai suoi consigli, ma Cunego, tale prospettiva non la vede come un peso, anzi:“Non la vivo come un’incombenza, ma come un fatto positivo. Mi ricordo quando anch’io ero un giovane neo-professionista e cercavo di imparare molto dai corridori più esperti. Proverò a essere un buon dispensatore di consigli. Ho visto ragazzi molto motivati e dalle ottime qualità: la squadra ha scelto bene, ora toccherà ai singoli corridori dimostrare di non essere solo belle speranze”. Non solo giovani però. Il colpo grosso Lampre 2013 è Pippo Pozzato , il quale potrà sicuramente aiutare Damiano nei primissimi obiettivi stagionali e viceversa:“Pippo ha grande classe, quella che serviva al Team Lampre per tornare a essere protagonista nelle Classiche del Nord come Fiandre e Roubaix. I nostri obiettivi saranno differenti, ma penso che tutti potranno trarre giovamento dalle sue prestazioni. Infatti se, come ci si augura, Pozzato dovesse andare bene nella prima parte delle Classiche, l’intero ambiente della squadra riceverebbe una grande carica di entusiasmo, utile anche per affrontare le Classiche delle Ardenne e il resto della stagione”.
Un'inverno quello di Damiano trascorso su e giù per i dislivelli di Lugano, sua nuova città, dove da qualche mese si è trasferito:“Ho passato qualche settimana in tranquillità con la mia famiglia. Ai primi di novembre ho ripreso ad andare in bicicletta, inizialmente nelle vesti di esploratore: essendomi trasferito a Lugano, ho dovuto scoprire i percorsi della zona e i tracciati per gli allenamenti. Ho potuto sfruttare il clima mite del lago per buone uscite, intensificando il lavoro da metà dicembre seguendo le tabelle di allenamento”.Qualche parola anche per l'arrivo di Michele Bartoli nel Team: “Con Michele si è instaurato subito un ottimo rapporto, abbiamo iniziato un cammino comune che, mi auguro, possa essere vincente. Apprezzavo molto Bartoli quando era un ciclista: da giovane corridore quale ero, mi esaltavo a vedere il guerriero toscano ottenere grandi successi. Mi ha fatto quindi gran piacere avere la possibilità di incontrarlo in questo suo nuovo ruolo, una dimensione non facile per la quale bisogna essere preparati. Michele mi è sembrato molto competente e, in più, ha qualcosa che va oltre l’importante base teorica: ha corso in bicicletta ad alto livello, ha l’esperienza sul campo e quindi conosce quali sensazioni e situazioni vive un’atleta”. Tutto procede per il meglio dunque, il primo appuntamento stagionale è già deciso:“L’esordio è fissato in occasione del Challenge Mallorca (3-6 febbraio), poi valuterò quali corse disputare nell’approccio alla Tirreno-Adriatico e al Giro dei Paesi Baschi”.Auguro serene feste e un 2013 ciclistico all’insegna delle emozioni sportive: io mi impegnerò per provare a regalare belle soddisfazioni”.