Finite le vacanze per Vincenzo Nibali, neo corridore dell'Astana, inizia già quella che è la preparazione per la stagione 2013. La Gazzetta dello Sport lo intervista in occasione della cena inaugurale Astana a Montecatini Terme.
Nibali, come sta?
"Tutto bene. Sono rientrato da meno di una settimana dal viaggio di nozze alle Maldive e ho subito ripreso a pedalare".
Non male le Maldive.
"Sì, peccato che la prima settimana c’è stato brutto tempo e sia io, sia Rachele avevamo 39 di febbre".
Saliamo in bici. Debutto?
"Come nel 2010 e nel 2012 in Argentina, al Tour de San Luis. Giovanni Lombardi ha fatto un grande lavoro come organizzatore e ora quella è una corsa di alto livello".
Grande obiettivo il Giro?
"Sì, il percorso mi piace, gli avversari vedremo quali saranno. A proposito, ho visto Froome: è un’altra persona, avrà almeno 6-7 chili in più addosso".
Possiamo definire l’Astana la terza squadra "italiana"?
"Perché non la prima come forza? Siamo ben 10 corridori italiani, oltre al personale (in ammiraglia non ci sarà più Guido Bontempi, ndr). C’è anche Fabio Aru che da stagista è andato fortissimo. Lo vedo molto in gamba".
Che cosa porta oggi con sé dell’esperienza Liquigas?
"Il completino (ride di nuovo, ndr). Anche l’esperienza importantissima e gli insegnamenti dei ritiri".
Si porta anche due compagni e un massaggiatore.
"Agnoli e Vanotti sono due amici veri lontano dal mondo delle corse. Michele Pallini è il mio consigliere, la persona con cui mi sfogo quando sono giù. In più conosce le mie gambe meglio di me".
Lei voleva che anche Paolo Slongo, il preparatore, la seguisse: invece è rimasto con il gruppo di Amadio.
"Ha fatto le sue scelte e so che in squadra avrà un ruolo ancora più importante. Ma anche per lui sarà un’avventura nuova".
Chi le farà i programmi?
"Ho abbastanza esperienza per fare da solo".
impossibile, ci vogliono competenze specifiche.
"All’inizio mi appoggerò alla squadra, ai consigli di Martinelli, poi vedremo".
Il capo dell’Astana è Vinokourov, personaggio nella bufera. Che rapporti ha con lui?
"Mi trovo bene. Mi ha invitato anche a Monaco alla sua festa di addio al ciclismo. Da Eddy Merckx in giù c’era tutto il ciclismo, e questo la dice lunga. La Liegi del 2010? Non l’ha vinta, l’ha stravinta. Purtroppo in questo mondo ora basta poco per fare molto rumore".
A proposito di personaggi nella bufera: che idea s’è fatto di Armstrong?
"Per me resta sempre Lance, quello che ha vinto i sette Tour".