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sabato 10 novembre 2012

FAUSTO COPPI - I miti del ciclismo I parte (HD)



FAUSTO COPPI  I Parte


La sua è una storia difficile. Nasce a Castellania, allora un paesetto di venti case al massimo, in cima ad una collina alle spalle di Novi Ligure. A Castellania si arrivava su una strada ripida e senza asfalto, segnata profondamente dalle ruote dei carri agricoli. Suo padre Domenico era un negoziante di vini, proprietario di una grossa vigna. Fausto, per i registri dello stato civile, nacque alle ore 17 del 15 settembre 1919. Sua madre Angiolina lo diede alla luce nella piccola casa sulla strada. Pesava solo 2 chili. Era una giornata chiara d'autunno. Tempo di vendemmia: suo padre venne avvisato nel vigneto. Volle che il bambino venisse chiamato Angelo Fausto. Ma fu per tutti, sempre, Faustino, per non confonderlo con il prozio che, lui pure, aveva nome Fausto. Mosse i primi passi nella quiete di Castellania e le 35 famiglie del paesetto piemontese allora non avrebbero mai immaginato che quel silenzioso ragazzino sarebbe diventato, un giorno, il re della bicicletta.Il destino del ragazzo, come per i suoi fratelli ( era nato anche Serse, il 19 marzo del 1923) sarebbe dovuto essere il lavoro dei campi. Ma Fausto sembrava troppo debole per quella vita e venne così <messo a posto>  presso una salumeria di un amico di famiglia, Merlani, a Novi Ligure.Quando Fausto chiese di avere una bicicletta per andare al lavoro, in famiglia gli dissero: "Comprala con i soldi tuoi!". Faustino aveva il suo gruzzolo. Lo zio Fausto gli aveva messo sotto il cuscino, il giorno in cui era nato, una grossa moneta da 10 lire che era stata poi versata in banca. Quel denaro fu la base per un libretto di risparmio, arricchito da quanto era stato risparmiato, soldino per soldino, grazie a tutta una serie di salvadanai di coccio. La bicicletta fu così acquistata. Il ragazzo, tutte le mattine, verso le sette, inforcava il suo nuovo mezzo e scendeva a Novi per servire i suoi clienti. Arrivava sempre regolarmente in orario, a volte un pò trafelato per le lunghe volate che faceva se doveva recuperare del tempo per aver dormito qualche minuto in più. Fausto era stato autorizzato dal sig. Merlani a consumare il pasto in negozio: un po' di prosciutto, una fetta di gorgonzola e un bicchiere di vino delle colline tortonesi... A tarda sera, quasi sempre alla stessa ora, tornava a casa. La salita per raggiungere Castellania era dura e valeva la pena di tentare ogni giorno di stabilire il <record> personale della scalata. Nacque così Fausto Coppi corridore...