- La passione per il ciclismo e’ nata anche grazie a lui. Era il 13 Luglio 2000, siamo al Tour de France , tanto caldo ..fin troppo, tappa da 250 km e arrivo a Briancon e un corridore Colombiano e’ al comando con la maglia della Kelme Costa-Blanca. Un pubblico pazzesco all’ arrivo. Una rampa di 1km intorno al 15% di pendenza. Sempre dritta. Una rampa di un garage che non finiva piu’ .
C’era Pantani, terzo all'arrivo preceduto da un certo Paolo Savoldelli magnifico secondo quel giorno, c’era anche Cassani che iniziava la sua avventura da commentatore e c’ero naturalmente io, davanti al televisore; avevo 11 anni e rimasi estasiato a guardare faticare questi corridori; uno mi colpì in particolare. Mi stava appassionando questo sport, ancora di più mi piaceva questo Colombiano, attaccava sempre, un “cagnaccio” come si dice in gergo ciclistico. ” Dai Santiago …A tutta…Non mollare, dai c...o, ale’ ale“, esclamavo. Lo strappo non finiva più .Era da solo al comando, un pubblico immenso a bordo strada e lui che spingeva e spingeva con gambe, braccia ,schiena e cuore . Il commentatore "alle prime armi" Cassani, ricordo, esclamo’: ”Non deve guardare dietro mentre affronta questa interminabile rampa, altrimenti si scoraggia”. E diventarono 600 metri e poi 200 e poi 50 e poi alzò le braccia al cielo per poi concedersi un'inchino. Una liberazione:“Sei un grande, tutto cuore e c.....i!” esclamai. Vinse la maglia a pois in quel Tour de France il colombiano.- Un corridore un po’ atipico. Non era uno scalatore. Anzi era massiccio, pareva un bisonte. Nel 2002 vinse i Campionati del Mondo a Cronometro , si proprio l'anno in cui RE LEONE, Mario Cipollini porto’ la sua bici prima all’arrivo al Mondiale su strada. Fu trovato positivo al testosterone proprio in quell’anno, ma su questo preferirei non soffermarmi.
- Iniziai ad apprezzare il ciclismo grazie a questo instancabile ,grintoso, caparbio, semplicemente fantastico atleta.
- Jaimar Santiago Botero Echeverry, questo è il suo nome completo, nato a Medellin il 27 Ottobre del 1972 .Era uno specialista nelle cronometro ma si tolse delle belle soddisfazioni anche nelle corse a tappe. Settimo al Tour de France del 2000, diciottesimo alla Vuelta di Spagna del 2001, quarto al Tour de Frane del 2002, vince il Giro di Romandia del 2005 davanti al Piccolo Principe di Cerro Veronese ,Damiano Cunego, per soli 33 secondi. Nel 2010 vince con onore la prova in linea e a cronometro dei Giochi Sudamericani di Medellin,
la sua citta’, e da buon profeta in Patria dopo aver stra-vinto come fosse un valoroso gladiatore dentro l’anfiteatro si ritiro’ dall’attivita’ agonistica.A risentirci:Giulio Carcereri