Niente da dire, fino a oggi è stato un Tour impeccabile quello corso dallo "squalo dello stretto". Ha evitato tutte le cadute della prima settimana, ha resistito nel primo arrivo in salita e si è difeso in maniera egregia nella prima delle due cronometro che tanto caratterizzano questa edizione del Tour 2012. Ma oggi Vincenzo dovrà sicuramente, gambe permettendo, inventarsi qualcosa di eclatante o perlomeno provare a impensierire quello che si è mostrato, fino ad ora, il giusto dominatore del Tour Bradley Wiggins. Non sarà facile perché il britannico ha dalla sua uno squadrone fortissimo, che probabilmente, lo scorterà per tutto il Colombier e lo accompagnerà fino ai piedi del Col de Richemond. Se Nibali vuole (deve) attaccare e avere speranze concrete di ammirare i Campi Elisi dall'alto - 2'07'' sono molti considerando la crono finale di 53 km - lo dovrà fare negli ultimi km del Colombier, così da prendere a tutta la discesa e arrivare all'ultima salita con almeno un paio di minuti dal peloton. Sarebbe un'impresa epica, ma questo Tour, a meno di azioni di questo genere, difficilmente potrà essere sfilato dai pedali di Wiggins. Se invece Vincenzo vorrà correre con più raziocinio, potrà aspettare il Col de Richemond e attaccare nella discesa finale, quando, Froome permettendo, Wiggins sarà isolato e dunque ''vulnerabile''. Oggi capiremo isomma cosa sia effettivamente alla portata del corridore siciliano della Liquigas, che speriamo, possa contare sul concreto aiuto di Ivan Basso.