SANCHEZ VINCE, CON FURBIZIA, LA QUATTORDICESIMA TAPPA DEL TOUR CHE PASSERA' ALLA STORIA COME LA TAPPA DEI CHIODI.
Molti sono stati i protagonisti inattesi di questa quattordicesima frazione. Partiamo da quelli che dovevano, sulla carta, recitare un ruolo cardine in questo "accenno" di Pirenei. Le scusanti sono molte, una su tutte quei 12 km di pianura in più nel finale di questa tappa, che sicuramente hanno scoraggiato Nibali ed Evans ad attaccare Wiggins e il suo non tanto fidato luogotenente Froome. Ma ormai manca soltanto una settimana alla fine di questo Tour e i giorni a disposizioni stanno finendo. La tappa poi è stata sicuramente condizionata dalla follia di qualche sconosciuto che ha letteralmente seminato di veri e propri chiodi parte della salita finale e i primi km della discesa. Le forature si sono susseguite una dopo l'altra, prima vittima illustre Cadel Evans, che perde due minuti in vetta al Mur de Peguère ma che poi recupera grazie al buon senso del gruppo consapevole che qualcosa non quadrava affatto. Molto strano è che degli undici battistrada, il cui vantaggio nei confronti del gruppo era di un quarto d'ora, nessuno è incappato in forature sospette, sembrerebbe dunque che i chiodi siano stati gettati in quel intervallo di tempo che ha separato il passaggio dei fuggitivi e quello del gruppo. Il Tour dovrà assolutamente far luce su questo fatto per evitare il ripetersi di questi inspiegabili atti di pura follia. La vittoria di Sanchez non deve essere messa in ombra da questo spiacevole fatto, si è trattato infatti di un gesto straordinario, di astuzia e forza fisica insieme. Lo spagnolo sfrutta uno dei pochi momenti di disattenzione di Peter Sagan, comunque straordinario anche oggi. Appena lo slovacco si appresta ad addentare un panino estratto dalla tasca, si presenta invece ghiotta occasione per lo spagnolo della Rabobank per scattare e abbandonare i suoi quattro compagni di fuga. Gilbert, Izagirre, Casar, a questo punto, girandosi per valutare la reazione di Sagan, e vedendolo fagocitare, quasi strangolarsi, con il suo panino causa proprio lo scatto di Leon, capiscono subito che per la vittoria di tappa non c'è più nulla da fare. La volata per il secondo posto poi sarà facilmente vinta dallo slovacco che andrà a ipotecare così la maglia verde di questo Tour edizione 2012. Domani tappa per ruote veloci, martedì riposo, e da mercoledì fino a sabato il via ai quattro giorni che decideranno l'intera Grand Boucle.