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venerdì 6 luglio 2012

IO TIFOSO DI CUNEGO, STREGATO DA IVAN BASSO

Sono tifoso di Damiano Cunego da sempre. Da quando mi sono avvicinato al ciclismo e ho visto quel piccolo biondo scalatore con la cresta sbarazzina e la maglia della Saeco che metteva in fila tutti. Era il 2004, l'anno d'oro per l'Airone di Cerro Veronese. Ricordo che passando dal paese natale di Damiano opportunamente colorato di rosa per l'occasione capeggiava una scritta: "AIRONE VOLA IN ALTO CHE TANTO IVAN RESTA BASSO". Non è che sapessi molto su tale Basso, il varesino, ricordo che iniziai a sentir parlare di lui nell'Ottobre di quel 2004 ai Mondiali di Verona. Perdonate l'ignoranza. L'ho sempre considerato un rivale di Damiano, ero contento delle stoccate a distanza che si davano a vicenda. Nel 2006 in piena Operacion Puerto quando Basso venne allontanato dal Tour, Cunego, all'esordio nella corsa francese disse evitando dichiarazioni di facciata: "Ritengo che chi ha sbagliato debba pagare", lasciando perplessa Alessandra De Stefano (giornalista Rai ndr) e buona parte degli appassionati di ciclismo. Fu allora che nacque un tormentone anche tra gli amici: tra chi era tifoso di Damiano e chi invece sosteneva il tiranno. Ti ricordi Teo? In risposta Basso ai Mondiali mi pare del 2009 disse: "Abbiamo lavorato tutti duramente per Cunego, non capisco cosa sia successo". Continuavo a seguire le corse di Damiano, ma leggevo di quel Basso che nonostante la consapevolezza di aver sbagliato voleva rimettersi in gioco, voleva dimostrare che poteva vincere di nuovo. Penso che un campione sia anche questo, penso che la vita e il ciclismo possano e debbano concedere a tutti una seconda occasione. Ivan l'ha presa al volo, arrivando in rosa all'Arena di Verona mentre io schiumavo di rabbia perchè Damiano, il mio Damiano era stato ancora battuto. Poi ho capito. Il ciclismo non è il calcio. Si ha un corridore di riferimento, quello che ti fa sobbalzare il cuore, che ti fa seguire 200 chilometri in piedi incollato al televisore, che ti fa emozionare, tifare, correre al suo fianco quando magari sei dall'altra parte del mondo. Questo per me è Damiano Cunego ma non posso negare di provare simpatia per Ivan Basso. Non me nè vogliano i fan dell'Airone, ma il ciclismo è fatica e passione, una miscela di emozioni che non può non farti amare la bicicletta al di là dell'atleta che la porta. Tiferò sempre Damiano Cunego e quando ci sarà, se mai ci sarà un testa a testa per la classifica generale, sarò lì a sperare che Damiano voli sempre più in alto dell'Ivan che resta Basso. Ma in questi giorni di Tour de France, forza Ivan il tiranno gentiluomo. La tua magnifica carriera manca solo di un tassello: è la corsa che hai sempre voluto vincere e ti è sfuggita per poco. E' il momento di arrivare in giallo a Parigi Ivan. In questi giorni farò il tifo per te.

Alessandro Betteghella