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venerdì 23 novembre 2012

CARLOS SASTRE SI RACCONTA A CYCLINGNEWS


IL VINCITORE DEL TUOR EDIZIONE 2008 RACCONTA I SUO VISSUTI CON MANOLO SAIZ E BJARNE RIIS, PERSONALITA' CHE HANNO FATTO MOLTO DISCUTERE IL MONDO DEL CICLISMO.


Londra, 33esimo piano del Broadgate Tower, a 165 metri dai marciapiedi affollati del centro. E' il primo giugno 2012, un Carlos Sastre con qualche chilo in più rispetto ai bei tempi si confessa ai microfoni di CyclingNews. Intervista tra le nuvole si legge nella articolo apparso ieri tra le News del cliccatissimo sito internet. "Among the clouds" dunque, ma parole sicuramente non campate in aria per uno dei pochi ciclisti vincitori al Tour negli ultimi dieci anni
dalla fedina completamente pulita, neanche una piccola macchia, nonostante Carlos sia stato sfiorato da molti scandali nella sua carriera da prof, Festina e Operaciòn Puerto su tutti: " Il fatto che ho finito la mia carriera senza essere coinvolto in uno scandalo doping non mi ha fatto felice o orgoglioso", dice. "Mi sento felice perché ho avuto una carriera di successo, ho una grande famiglia e io sono la stessa persona che ero prima. Anche dopo quasi 20 anni da professionista, amo ancora ciclismo" esordisce lo spagnolo. Ma tutto ciò sembra non essere bastato, il ciclismo infatti ha salutato con un batter di ciglio il vincitore del Tour 2008 che ora fatica a trovare, in quello che era stato il suo mondo fino a pochi mesi fa, un ruolo che lo impegni a tempo pieno: "Sto dando una mano al club di mio padre in Avila, il club dove ho iniziato, ma non ho alcuna responsabilità. Mi piacerebbe fare qualcosa per il ciclismo, ma ho bisogno di tempo prima di capire ciò che posso fare." La poca riconoscenza è sempre stata una costante nella sua carriera, e ora sembra perseguitarlo anche dopo il suo ritiro. Carlos classe 75 nasce nei sobborghi di Madrid, e passa professionista nella ONSE nel 1998. La sua prima volata al Tour avviene nel funesto anno 2001 quando esplose lo scandalo Festina: "Io non sapevo nulla riguardo al doping", assicura. "Sono stato un pro pochi mesi, poi è esploso lo scandalo Festina  e tutti i suoi strascichi. Successivamente per me è stato difficile perché quello che stavo facendo era completamente diverso da quello che sentivo da parte dei media.'Non è stato piacevole. A quel tempo, le scuole e le università mi invitavano a parlare con i loro studenti e un giorno, un bambino, mi ha chiesto cosa pensavo quando la gente mi chiamava 'drogato'. Non sono riuscito a dare una risposta, ma gli ho posto una domanda. Se studi duramente e per molto tempo  per ottenere un risultato e ogni volta ti ripeti di tirare avanti, e alla fine di questo lungo periodo  l'insegnante viene da voi  e ti dice che hai copiato e sei sospeso, come ti senti?' Lui mi guardò e non sapeva cosa dire perché si trattava della stessa cosa . Se si stesse lavorando duro e qualcuno viene ha dire queste cose senza sapere poi nulla di te, il senso di sconforto è molto, io mi sentivo così. Ma con tutto quello che si è venuto a sapere dopo pensare queste cose poteva essere anche lecito, ricordando che la ONCE, la sua prima squadra era gestita da un personaggio "poco limpido" come Manolo Saiz lo stesso Manolo Saiz, che più precisamente, nel 2006, è stato arrestato insieme a Eufemiano Fuentes in quello che più tardi divenne noto come Operación Puerto: "No, Manolo non mi ha offerto mai nulla. Ero con lui per cinque anni e non mi ha mai dato nulla" dice con fermezza lo spagnolo e continua :"Manolo mi ha mostrato il valore del duro lavoro e del sacrificio. Mi ha mostrato come guadagnare il rispetto dei miei compagni di squadra. Mi ha fatto vedere un sacco di cose che mi hanno aiutato più tardi, quando mi sono trasferito alla CSC e poi alla Cervélo". Era un allenatore duro, con disciplina, molto pratico, ma era anche una persona molto intelligente. Ha fatto un sacco di errori, e sta pagando, ma credo che Manolo Saiz sia stato un rivoluzionario per il mondo del ciclismo. Da Manolo a Bjarne, dalla ONCE  alla CsC per un rapporto non sempre cordiale tra i due. Ma resta una dato di fatto: Carlos è l'unico corridore che, sulla strada, abbia vinto il Tour de France con Riis direttore sportivo nonstante proprio quest'ultimo abbia definito lo spagnolo come "particolarmente testardo" e le loro conversazioni fossero "una specie di battaglia": Ho detto più volte, 'Bjarne, io non sono un robot.' Ma si lamentava solo per il gusto di lamentarsi . Ho cercato di ascoltare il più possibile i suoi consigli durante il primo anno in cui sono entrato nella sua squadra ma sono soltanto regredito. Abbiamo avuto punti di vista completamente diversi, ma posso dire molte cose buone di Bjarne Riis, perché mi ha insegnato a vince, mi ha anche insegnato come trattare altri corridori - come essere duro con loro ma anche come essere gentile . Mi ha insegnato un sacco di cose buone, e poi  sono l'unico ciclista che abbia mai vinto il Tour con lui, penso che ciò lo renda ancora felice.