La felicità per la vittoria nella corsa a tappe più importante al mondo preceduta da anni di grande tristezza e depressione, questa è la storia che ci apprestiamo a raccontare, la storia di Bradley Wiggins il dominatore assoluto della 99esima edizione del Tour de France. Nasce a Gent, in Belgio, il 28 aprile 1980, da padre ciclista, l'australiano Gary Wiggins che ottene discreti risultati in pista tra la metà degli Anni Settanta e inizi degli Anni Ottanta. All'età di dodici anni inizia a correre in velodromo, da lì il passo sarà brevissimo. A 20 anni sarà medaglia di bronzo nei giochi olimpici in Australia nella disciplina di inseguimento a squadre, quattro anni dopo, ad Atene, vince tre medaglie: oro nell’inseguimento individuale, argento nell’inseguimento a squadre , bronzo nel Madison. Tutto ciò varrà, all'ancora giovane Bradley, il titolo di ufficiale dell'impero britannico, conferitogli proprio dalla regina Elisabetta in persona. Ma non è tutto oro quello che luccica, nonostante le medaglie conseguite ad Atene la carriera di Wiggins vive un primo momento di difficoltà, per sua stessa ammissione, diventa praticamente un'alcolista e passa le sue giornate a bere birra. In questi anni milita senza rilevanti risultati in varie squadre professionistiche come Linda McCartney, Française des Jeux e Crèdit Agricole.
Il padre di Bradley, Gary. |
Comandante dell’ordine Britannico per meriti sportivi. |
Il 2009 è l'anno della svolta, infatti approda nella Garmin-Slipstream e al primo impegno stagionale di presenta con sei kg in meno, impressionanti sono le sue gambe, di una magrezza imbarazzante, tra le sue statistiche spiccheranno quelle dell'altezza 190cm e quella del suo peso, solo, 69kg. Sarà proprio Wiggo a lanciare la moda degli altissimi ma magrissimi in bicicletta. Proprio in questa stagione approda alla Garmin-Slipstream quel Rajder Hesjedal protagonista assoluto al Giro di Italia 2012, senza dimenticarci di corridori come i frattelli Schleck o l'altissimo VanSummeren. Il 2009 è l'anno del suo quarto posto al Tour e del suo primo criterio del Delfinato risultati che fanno di Bradley un corridore di particolare rilievo. Nel 2010 si conferma per la seconda volta consecutiva campione nazionale a cronometro, e grazie a questa specialità veste per la prima volta la maglia rosa al Giro.
Wiggins nel 2009 |
Il 2011 è l'anno della consacrazione, vince titolo nazionale su strada, terzo posto alla Parigi-Nizza e Vuelta, argento ai mondiali a cronometro dietro a Martin e davanti a Cancellara. Ma il Tour 2011 non riserva al britannico particolari soddisfazioni, anzi, durante la prima settimana, in un una tappa che vide molte cadute, si frattura una clavicola ed è costretto ad abbandonare un sogno che sembrava potesse finalmente realizzare; ma come abbiamo visto è stato soltanto un'appuntamento rimandato a 365 giorni dopo.
L'età avanza, Bradley lo sa, ma nonostante quest'altra mazzata si rimette in sella, è abituato Wiggo, terzo alla Vuelta in settembre inizia la preparazione per quella che sarà una stagione trionfale. Nel 2012 vince: Parigi-Nizza, Delfinato e Tour de Romandia e soprattutto questo Tour de France appena terminato definito dallo stesso corridore: "solo la parte meno dura di un anno di enorme sacrificio“. E di sacrifici il britannico ne ha fatti molti nella sua vita, ora si dice un'uomo felice, e non solo per la maglia gialla a Parigi, poiché "è soltanto sport e non vita", ma soprattutto felice per quello che diventato, ottimo marito e buon padre per i suoi bambini. A chi poi chiede a Wiggo cosa farà appena tornato a casa lui risponde così: "Vivo tra Manchester e Birmingham, in una bella cascina, con mia moglie e i miei bimbi. E sono in molti che mi chiedono cosa farò lì quando non tornerò dai miei impegni in bicicletta. E io rispondo sempre allo stesso modo: spalo merda, come si fa in tutte le cascine del mondo."
Wiggins Today. |