ESCE NELLE EDICOLE IL NUOVO ROMANZO DI MARCO BELLESTRACCI, IL SUO TITOLO E' IMERIO. PROTAGONISTA DEL LIBRO SARA' IMERIO MASSIGNAN CICLISTA TALENTUOSO CHE CORSE DAL 1959 AL 1970 LASCIANDO UN SEGNO INDELEBILE NELLA MEMORIA DEI GRANDI APPASSIONATI.
Vincere la classifica degli scalatori al primo Tour de France disputato è cosa da pochi, pochissimi. Questa è la storia di Imerio Massignan, protagonista in un'epoca che ciclisticamente parlando ci sembra ormai troppo distinte e che se riscoperta potrebbe ancora regalarci grandi emozioni. L' obiettivo che si pone tale romanzo è proprio quello di rifarci assaporare, per chi era presente, e vivere - per chi come me non c'era - anni di grande ciclismo ancora detto eroico. Dal titolo Imero il romanzo è scritto da Marco Bellestracci e
non racconta solo cronache sportive legate alla mondo dei pedali. Numerose sono le tematiche sociali affrontate in tale romanzo per un'Italia nel bel mezzo del grande boom economico che la colpì ad inizi anni 60 .Come le vicende di Alfonso, migrante veneto e nomade europeo, costretto a migrare dalla sua povera terra in cerca di nuove opportunità lavorative. Ciclismo ed emigrazioni dunque, per un Veneto, che al tempo, nonostante i grandi progressi rimaneva una delle regioni più povere dell'intera Penisola. Ma non dimentichiamoci naturalmente di Imerio, giovane corridore ciclista 23enne già in debito con la sfortuna, è solo sfiorata infatti l'impresa nella temibile tappa del Gavia nel Giro del 1960, ma come scordare poi la beffa di Briancon, al Tour, quando solo un foratura e la ruota a terra fermarono il corridore veneto da Valmarana. Sotto molti punti di visti Imerio Massignan è entrato prepotentemente nell'affetto di quella gente, diventando, nonostante il suo palmares non fosse dei più "nobili", un simbolo, un esempio un 'idea da seguire per le numerose persone del suo tempo. Alla continua ricerca di un riscatto e di una risalita sociale che nella maggior parte delle volte non è mai avvenuta.
non racconta solo cronache sportive legate alla mondo dei pedali. Numerose sono le tematiche sociali affrontate in tale romanzo per un'Italia nel bel mezzo del grande boom economico che la colpì ad inizi anni 60 .Come le vicende di Alfonso, migrante veneto e nomade europeo, costretto a migrare dalla sua povera terra in cerca di nuove opportunità lavorative. Ciclismo ed emigrazioni dunque, per un Veneto, che al tempo, nonostante i grandi progressi rimaneva una delle regioni più povere dell'intera Penisola. Ma non dimentichiamoci naturalmente di Imerio, giovane corridore ciclista 23enne già in debito con la sfortuna, è solo sfiorata infatti l'impresa nella temibile tappa del Gavia nel Giro del 1960, ma come scordare poi la beffa di Briancon, al Tour, quando solo un foratura e la ruota a terra fermarono il corridore veneto da Valmarana. Sotto molti punti di visti Imerio Massignan è entrato prepotentemente nell'affetto di quella gente, diventando, nonostante il suo palmares non fosse dei più "nobili", un simbolo, un esempio un 'idea da seguire per le numerose persone del suo tempo. Alla continua ricerca di un riscatto e di una risalita sociale che nella maggior parte delle volte non è mai avvenuta.