dal blog di Fabrizio Macchi
SI RITORNA ALLO SCATTO FISSO, FONDAMENTALE IN QUESTO PERIODO DI TRANSIZIONE. ECCO ALCUNI CONSIGLI DI FABRIZIO MACCHI.
Non è necessariamente un ritorno al passato, bensì un'opportunità di migliorare e migliorarsi.
Lo scatto fisso è ritornato cosi d'attualità che si cominciano ad organizzare gare in circuito cittadino… In Belgio addirittura fanno gare di questo tipo sull'erba e sterrato. Troverete un video in allegato. A mio parere questo tipo di gare prenderanno piede in poco tempo.
Il pignone fisso, in sostanza è un rapporto collegato direttamente al mozzo della ruota che funziona da ruota motrice trasmettendo l'inerzia ai pedali, praticamente non si può smettere di pedalare come invece è possibile con il pacco pignoni (detto ruote libere).
La differenza tra le due tipologie di pedalata è da ricercare nella biomeccanica: nella dinamica della pedalata a ruota libera è presente il punto "morto" che deve essere superato con un richiamo della pedalata che fa intervenire maggiormente il bicipite femorale, mentre con lo scatto fisso questa fase viene superata più agevolmente subendo un accelerazione dovuta all'inerzia della ruota motrice collegata ai pedali tramite la catena.
E' facile intuire che allenandosi con una certa frequenza con lo scatto fisso si possa ottenere una pedalata più rotonda ed un colpo di pedale migliore.
Qualche anno fa l'allenamento con lo scatto fisso veniva utilizzato nel periodo invernale dai professionisti o ancor meglio, facevano come allenamento gare su pista (anche fino a sei giorni) per poi presentarsi al meglio nelle prime gare di primavera.
Al fine di sfruttare i benefici di questo tipo di allenamento, lo scatto fisso va utilizzato nel periodo invernale con determinate modalità; lo si può utilizzare anche su strada e non solo su pista, facendo una modifica su una seconda bici da strada. Avendo un rapporto fisso e predeterminato è opportuno pianificare e conoscere prima il percorso di allenamento (perché con questa tipologia di assetto si può andare esclusivamente in pianura o al massimo affrontare qualche breve salitella). Solitamente questo tipo di allenamento dura tra 1 ora ed 1 ora e mezza.
Detto così sembra tutto facile..ma attenzione perché come abbiamo detto in precedenza lo scatto fisso non consente di fermare la pedalata quindi su strada è complicato frenare!
Durante la seduta di scatto fisso i parametri da osservare sono esclusivamente le rpm (giri al minuto) in relazione al range di frequenza cardiaca indicato, ovvero attorno al medio. Il rapporto da utilizzare deve consentire rpm superiori alle 100/110 con escursioni anche a 130.
Lo scatto fisso si deve fare con continuità per circa 15 giorni di fila per sfruttarne i massimi benefici, alternando:
- 1 giorno di solo scatto fisso
- 1 giorno di utilizzo di bici tradizionale per fare salite
- 1 giorno (come nel mio caso) con bici da cronometro effettuare lavori specifici nella disciplina principale.
Non vorrei scendere troppo sul tecnico e magari risultare poco comprensibile quindi mi fermo qui…
Spero di avervi incuriosito e di aver stuzzicato il vostro interesse a sperimentare lavori ed allenamenti con bici multidisciplinari… (video)