ANDREA FLASH GUARDINI PRONTO PER UN 2013 DA PROTAGONISTA . CON L'ASTANA DI MARTINELLI INIZIERA' IN AUSTRALIA PER TORNARE IN ITALA IN OCCASIONE DELLA SUA PRIMA SANREMO, E POI CHISSA' FORSE ANCHE IL TOUR DE FRANCE.
Tra i tanti corridori italiani che militeranno nella formazione Astana, da quest'anno, ci sarà anche Andrea Guardini, vincitore nel 2012 della tappa numero diciotto al Giro d'Italia. Molte le aspettative sul giovane veronese che dovrà smentire le critiche che non lo vogliono ancora pronto al grande salto in una squadra World Tour. Ma Andrea, ai microfoni della gazzetta, spiega subito i motivi che lo hanno portato a "migrare" verso est:
"Per i soldi sarei rimasto alla Farnese. Martinelli mi ha convinto a cambiare, a mettermi alla prova in altre gare." A disposizione del velocista veronese ci sarà un'intero con Guarnieri in testa: "Mi ha impressionato l’organizzazione della squadra - confessa Guardini, che ha già avuto modo di approcciarsi con i nuovi compagni - Devo abituarmi a capire che credono molto in me. Devo vincere per dimostrare che ci sono e per conquistare i miei uomini. Solo i fatti danno ragione" Nell'intervista si parla anche del suo nuovo team manager, il discusso Alexandre Vinokourov: L'ho visto in allenamento, non ho ancora parlato con lui a tu per tu. Forse per timidezza, ho preferito un approccio light da parte mia." Se Guardini si può dire uno degli sprinter più forti in circolazione dovrà, per arrivare a giocarsi tappe importanti, migliorare nel suo tallone d'Achille: le salite." Al Giro sono stato il più scarso in montagna. Ho sofferto, pianto. Sono anche arrivato ultimo da solo, staccato dal gruppetto. Ma in coscienza, sono sempre arrivato in fondo con le mie gambe. Eppoi..." E si, tutti sappiamo che Andrea il Giro non lo ha finito, ma la sua zampata a Vedelago resterà per sempre indelebile nella nostra mente e nella sua ovviamente: "La più bella soddisfazione finora". Ma ora si guarda avanti, non si può vivere di ricordi, nel 2013 infatti ci sarà il tanto atteso debutto nella classicissima, la Milano Sanremo: " Dovrei esserci, e sarebbe la prima corsa in Italia con la maglia Astana. Non so cosa potrò fare, ma è giusto che cominci a sbatterci la testa. Cipollini ci ha messo 14 anni per vincere". C'è il tempo per un piccolo confronto poi, ed è quando li si chiede chi è il più forte tra Mario Cipollini e Mark Cavendish: "Cipo è stato il più grande al mondo per 15 anni, vedremo se Mark saprà fare altrettanto". Infine il sogno per ogni neo professionista, il Tour de France: "Fino a poco tempo correre il Tour mi sembrava così lontano da non poterlo neanche sognare. Ci sono tanti gradini prima del Tour, ma a piccoli passi si va lontano".
"Per i soldi sarei rimasto alla Farnese. Martinelli mi ha convinto a cambiare, a mettermi alla prova in altre gare." A disposizione del velocista veronese ci sarà un'intero con Guarnieri in testa: "Mi ha impressionato l’organizzazione della squadra - confessa Guardini, che ha già avuto modo di approcciarsi con i nuovi compagni - Devo abituarmi a capire che credono molto in me. Devo vincere per dimostrare che ci sono e per conquistare i miei uomini. Solo i fatti danno ragione" Nell'intervista si parla anche del suo nuovo team manager, il discusso Alexandre Vinokourov: L'ho visto in allenamento, non ho ancora parlato con lui a tu per tu. Forse per timidezza, ho preferito un approccio light da parte mia." Se Guardini si può dire uno degli sprinter più forti in circolazione dovrà, per arrivare a giocarsi tappe importanti, migliorare nel suo tallone d'Achille: le salite." Al Giro sono stato il più scarso in montagna. Ho sofferto, pianto. Sono anche arrivato ultimo da solo, staccato dal gruppetto. Ma in coscienza, sono sempre arrivato in fondo con le mie gambe. Eppoi..." E si, tutti sappiamo che Andrea il Giro non lo ha finito, ma la sua zampata a Vedelago resterà per sempre indelebile nella nostra mente e nella sua ovviamente: "La più bella soddisfazione finora". Ma ora si guarda avanti, non si può vivere di ricordi, nel 2013 infatti ci sarà il tanto atteso debutto nella classicissima, la Milano Sanremo: " Dovrei esserci, e sarebbe la prima corsa in Italia con la maglia Astana. Non so cosa potrò fare, ma è giusto che cominci a sbatterci la testa. Cipollini ci ha messo 14 anni per vincere". C'è il tempo per un piccolo confronto poi, ed è quando li si chiede chi è il più forte tra Mario Cipollini e Mark Cavendish: "Cipo è stato il più grande al mondo per 15 anni, vedremo se Mark saprà fare altrettanto". Infine il sogno per ogni neo professionista, il Tour de France: "Fino a poco tempo correre il Tour mi sembrava così lontano da non poterlo neanche sognare. Ci sono tanti gradini prima del Tour, ma a piccoli passi si va lontano".