FURIA ROJA
JOAQUIN RODRIGUEZ VINCE IN SOLITARIA L'ULTIMA CLASSICA MONUMENTO E CONQUISTA IL PRIMATO NELLA CLASSIFICA WORLD TOUR.
Lecco. I fari di quattro moto illuminano la strada bagnata, la pioggia che scende imperterrita, un solo uomo al comando, un 'urlo di liberazione e i pugni stretti ad esultare: finalmente finisce il calvario, Joaquin Rodriguez taglia il traguardo di Lecco. Una vittoria che vale una stagione si potrebbe dire in termini calcistici, un gol all'ultimo secondo nell'ultima partita a disposizione, e che vale anche di più della prestigiosissima vittoria al Lombardia. Ne ha di motivi per sorridere il corridore spagnolo, primo vincitore per la sua nazione nelle 106 edizioni disputatesi fin a ora, una vittoria resa ancora più epica e importante e dalle condizioni atmosferiche e dalla durezza del percorso con il temibile muro di Sormano, ma soprattutto vittoria che vale il primo posto nella speciale classifica World Tour.
A terra i favoriti. Sono parole di rammarico quelle di Vincenzo Nibali e Philippe Gilbert incappati in due cadute sulla viscida strada per Lecco. Due corridori che sicuramente avrebbero detto la loro in chiave vittoria finale. Miglior italiano è Santambrogio che chiude al quarto posto e sempre protagonista su queste strade.
Cosa sarebbe successo se... La Freccia Vallone all'inizio di questa stagione, il Giro di Lombardia adesso e prima due podi in due grandi giri, secondo dietro la maglia rosa e terzo alla Vuelta. Una stagione che il Purito non dimenticherà facilmente, terminata in testa alla classifica World Tour scavalcando, proprio con la vittoria bagnata del Lombardia, l'uomo in giallo di questa stagione, Bradlay Wiggins. Analizzando la stagione di Rodriguez potremmo sicuramente notare quanto le mancate vittorie al Giro e poi alla Vuelta siano frutto di un solo giorno sbagliato per il corridore catalano. Pochi secondi lo divisero nella crono finale al Giro dalla maglia rosa, e impresa di Contador a parte, quella tappa alla Vuelta fu più che mai sfortunata, lo spagnolo si ritrovò ad inseguire i propri rivali da solo, anzi, mal accompagnato con due compagni di Contador e sul finire di tappa anche con quelli di Valverde. Una stagione che si potrebbe definire trionfale e vissuta sempre da assoluto protagonista condizionata solamente da poche ore di gara. Per queste poche ore la sua stagione non è stata un trionfo, ma leggendo le parole rilasciate alla Gazzetta dello sport il Purito e' già pronto a risalire in sella per riprovare a replicare o addirittura a fare meglio.