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mercoledì 15 maggio 2013

GIRO D'ITALIA: A FESTEGGIARE E' ANCORA VINCENZO NIBALI, WIGGINS BARCOLLA.


IL COLOMBIANO RIGOBERTO URAN  VINCE IN SOLITARIA LA 10a TAPPA E VINCENZO NIBALI GUADAGNA ANCORA  SUI RIVALI. WIGGINS VIENE SCAVALCATO IN CLASSIFICA DAL COMPAGNO DI SQUADRA URAN, CROLLA  HESJEDAL.

Questo Giro d’Italia parla colombiano: Rigoberto Uran si impone nella prima tappa di alta montagna di questa 96esima edizione della Corsa Rosa e scavalca Bradley Wiggins in classifica generale. Ora Uran è terzo, a 2’04’’ da un Vincenzo Nibali sempre più padrone della corsa. Il messinese dell’Astana chiude al terzo posto di giornata, andandosi a prendere anche l’abbuono per il piazzamento. Benissimo il duo dell’Ag2r La Mondiale, con Betacur secondo all’arrivo e Pozzovivo grande protagonista nel finale di corsa. Stantambrogio, Evans, il giovane Majka (Saxo Tinkoff) e Pozzovivo arrivano con la maglia rosa, a 31’’ da Uran.
Wiggins, che arriva con Scarponi a 1’08’’ dal vincitore di giornata, accusa un’altra giornata-no, ma non si arrende. Chi cede definitivamente, invece, è Ryder Hesjedal, disperso già dopo la prima salita.
IN 13 ALL’ATTACCO - Nasce dopo 30 km la fuga di questa prima tappa con arrivo in salita del Giro d’Italia 2013. Dopo una serie infinita di scatti e contro-scatti, si avvantaggiano 13 corridori nei confronti del gruppo maglia rosa. Tre gli italiani tra gli i battistrada, e vale la pena citarli tutti perché chi ci prova da lontano, e soprattutto in frazioni impegnative come questa, merita sempre un applauso particolare: Dekker, Rodriguez, Modolo, Tjallingii, Viviani, Brutt, Dehaes, Pauwels, Machado, Popovych, Bennati, Ligthart, Millar e Gatto. Con loro, che arrivano a guadagnare anche oltre 8’ (8’13’’) nei confronti del gruppo maglia rosa, c’era anche Sacha Modolo, che però si rialza praticamente subito.
PASSO DI CASON DI LANZA (Gpm di 1a categoria di 12.3 km di salita interrotti da 2mila metri di discesa. La pendenza media è dell’8.5% con punte del 16) – Passano poche centinaia di metri dall’inizio della salita e il Team Sky prende in mano la corsa. Wiggins manda davanti Zandio, che fa un’andatura pazzesca per tutta la salita: a perdere le ruote dei migliori soprattutto Ryder Hesjedal, che abbandona definitivamente ogni speranze di bissare il successo ottenuto lo scorso anno, ma anche Samuel Sanchez ed Henao si staccano a un paio di km dall’arrivo salvo poi rientrare al termine della discesa. Protagonista, in questa fase della corsa, è Franco Pellizotti, che attacca all’inizio della salita con il compagno di squadra Rosa e poi procede da solo alla caccia dei fuggitivi. Quando sta per cominciare l’ultima salita, Jackson Rodriguez ha un problema meccanico e viene ripreso da Pauwels. Si forma una coppia al comando: il gruppo maglia rosa è lontano 2’20’’. Pellizotti, allo scoperto dall’inizio della prima ascesa, decide di rialzarsi. Il plotone, di nuovo guidato dagli Sky di Wiggins, in effetti è lì, a poche centinaia di metri dalla sua maglia tricolore.
ALTOPIANO DEL MONTASIO (Gpm di 1a categoria di 10.9 km con una pendenza media del 7.9% e una massima che tocca addirittura il 20) - Il gruppo, o quel che resta del plotone principale, torna compatto dopo poche rampe della salita finale. A fare l’andatura il bravissimo Zandio, che riceve presto il cambio da Cataldo. Ai -8km dall’arrivo, attacca Rigoberto Uran. Si pensa possa essere un’azione in funzione di Wiggins, e invece il colombiano se ne va da solo, con un passo regolare e senza strappi. Gli ultimi 4 km hanno dei punti al 20% e non si può correre il rischio di arrivare lì senza energie e con le gambe troppo dure. Uran, che vola verso una splendida vittoria di tappa, segue da lontano la battaglia del gruppetto principale, da dove esce prima Pozzovivo e poi allunga Betancur che va a conquistare un altro secondo posto. Nibali risponde colpo su colpo agli attacchi dei suoi avversari, guarda tutti in faccia e va addirittura a sprintare, oltre che il terzo posto finale, anche per il traguardo volante che gli porta 3’’ di abbuono. Segno che lo Squalo dello Stretto sta correndo, oltre che con le gambe, anche con la testa. Senza trascurare il cuore, come ci ha insegnato Paolini pochi giorni fa. Mentre Santambrogio, Evans, il giovane Majka e Pozzovivo chiudono con la maglia rosa, Wiggins e Scarponi chiudono con oltre un minuto di ritardo rispetto a Uran. Precipita infine Hesjedal, che arriva con oltre 21’ dal vincitore di giornata ed esce definitivamente di scena dalla classifica generale. Il modo peggiore per abdicare, per un corridore che, solo dodici mesi, festeggiava a Milano con la maglia rosa.

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