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mercoledì 13 marzo 2013

FILIPPO POZZATO, OBIETTIVO SANREMO

ARCHIVIATA LA TIRRIENO ADRIATICO CON UN RITIRO, PER PIPPO POZZATO E' TEMPO DI PENSARE ALL'APPUNTAMENTO DI DOMENICA. LA MILANO SANREMO E' ORMAI ALLE PORTE. 

Come hai vissuto questa Tirreno-Adriatico?
«L'ho iniziata con un po' di raffreddore, ma sono migliorando e questo mi ha permesso di svolgere tutti i lavori che mi ero prefissato: è stata utile in vista della Milano-Sanremo. E' vero che la pioggia e il freddo non hanno comunque aiutato, nonostante ciò sento di stare bene e sono soddisfatto di quanto fatto fino a ora. Nella tappa di Porto Sant'Elpidio mi sono ritirato a scopo precauzionale, non volevo rischiare una ricaduta».


Come ti vedi per la Sanremo di domenica prossima?
«E' una buona condizione. In questa prima parte di stagione sono riuscito ad allenarmi bene, però saprò dirti solo domenica sera se quanto fatto fino a ora sarà stato utile per raggiungere l'obiettivo. Se penso a 12 mesi fa, logicamente arrivo meglio all'appuntamento con la Classicissima: lo scorso anno venivo da una frattura e un'operazione, ora l'avvicinamento è stato senza problemi ed è stato impreziosito dal successo al Laigueglia e dalla quasi vittoria nella Roma-Maxima».


I tuoi avversari per domenica quali saranno? Li hai visti pedalare bene alla Tirreno?
«La Milano-Sanremo è una corsa per la quale è quasi impossibile fare pronostici, la rosa dei favoriti è molto ampia. Se devo fare due nomi secchi, dico Sagan e Cancellara, ma attenzione a Cavendish: in caso di arrivo in volata, lui è il favorito numero uno. Alla Tirreno-Adriatico ho avuto modo di studiare dal vivo molti dei miei avversari, poi ho dato un'occhiata interessata anche alla Parigi-Nizza: tutti i possibili protagonisti stanno bene».

Come si può battere Sagan?
«Pur essendo veloce, Sagan proverà a tagliare fuori i velocisti puri come Cavendish. La speranza di base è che dopo i 300 km Peter possa perdere un po' di competitività: l'anno scorso ha sempre sofferto nei finali oltre un certo chilometraggio, però non bisogna sottovalutare che è un fuoriclasse e che migliora anno dopo anno».


Cos'è per te la Milano-Sanremo?
«E' qualcosa di speciale, è il sogno che vedevo da ragazzino alla tv e che sono riuscito a realizzare da corridore. Il mio rapporto con questa corsa è molto intenso, tra l'altro non mi era mai capitato di pedalare così tanto sul percorso della Classicissima come ho fatto quest'anno. La Milano-Sanremo è per me quello che per i corridori e gli appassionati belgi è la “Settimana Santa”».