http://hst.tradedoubler.com/file/20649/tdpull/domain_verification_code_example.gif Verona Cycling: ALESSANDRO DE MARCHI:" AL CARTELLO DEI 500 MI VENIVA QUASI DA PIANGERE" http://hst.tradedoubler.com/file/20649/tdpull/domain_verification_code_example.gif

domenica 9 giugno 2013

ALESSANDRO DE MARCHI:" AL CARTELLO DEI 500 MI VENIVA QUASI DA PIANGERE"


"SONO STATI I 5 KM PIU' DURI DELLA MIA VITA" COSI' ALESSANDRO DE MARCHI COMMENTA LA SUA VITTORIA AL CRITERIUM  DEL DELFINATO NELL'ULTIMA TAPPA. SI GODE IL SUCCESSO E ORA E' PRONTO PER PARTECIPARE AL SUO PRIMO TOUR DE FRANCE.


Ecco le parole del fresco eroe di  giornata, Alessandro De Marchi, capace di vincere, sotto la pioggia battente, l'ultima tappa della corsa a tappe francese. Una giornata speciale per il friulano che ora guarda avanti e con umiltà si appresta a correre il suo primo Tour de France:" E’ una gioia bellissima, frutto di una grande fatica fisica e mentale - spiega il 27enne friulano - Gli ultimi cinque chilometri sono stati i più difficili della mia vita.
Le gambe erano stanche e nella testa avevo paura che i fuggitivi potessero riprendermi. Quando dall’ammiraglia mi hanno detto che il distacco da loro aumentava, ho cominciato a temere che i big potessero riprendermi. Man mano che i chilometri diminuivano cresceva l’ansia. Sapevo di dover rimanere concentrato per mantenere il costante il ritmo: non potevo rischiare di forzare per poi piantarmi. Il cartello dei 500 metri è stata una liberazione, mi veniva quasi da piangere. Sono anni che mi butto nelle fughe e mai mi è riuscita un’impresa così”. L'ex corridore dell'Androni Giocattoli, al primo anno nel Worldtour, sarà impegnato anche sulle strade del Tour in appoggio a Peter Sagan e Moreno Moser:  "Questo successo arriva dopo un inizio di stagione positivo. Sono al mio primo anno in un team World Tour e le corse, molte volte, sono un’incognita. Qui al Delfinato volevo capire il livello della condizione in vista del Tour de France e giorno dopo giorno, sentendo che la gamba cresceva, ho provato a giocare le mie carte. Il mio ruolo in squadra è, e rimarrà, quello di aiutare i capitani. Ma quando c’è la libertà di potersi ritagliare un po’ di spazio, ci provo. Sono felicissimo per il mio successo e sarà lo stesso se al Tour riuscirò ad aiutare Sagan o Moser a vincere” .