Forse sono in pochi che ricordano quell'intervista fatta a Victor Cabedo da Paolo Belli durante una delle tante mattinate del Giro d'Italia 2012. Il cantante e/o showman della Rai insisteva sul fatto che Cabedo dovesse lasciare l'ultimo posto nella generale al nostro Andrea Guardini; quel giro, Victor lo terminò al 129esimo posto su 157 corridori che arrivarono in Piazza Duomo a Milano. In poche parole il corridore basco si presentò umilmente tra i professionisti, e si dichiarò sempre pronto al sacrificio per aiutare il suo capitano, in quel caso Mikel Nieve che terminò al decimo posto in generale. Stava tornando a casa dopo il quotidiano allenamento Victor, una rapida curva in discesa, pochi secondi e poi la tragedia. Il corridore basco in maglia arancio centra frontalmente un'auto e cade nel precipizio oltre il cavalcavia; per una dinamica ancora da accertare, inutili i soccorsi. Classe 1989 e nato a Onda, professionista dal 2011 si era classificato al nono posto del campionato nazionale spagnolo e in programma aveva sia il Giro del Piemonte sia il Lombardia, dopo Tondo Volpini, al quale Valverde aveva dedicato la vittoria di tappa nella Vuelta appena conclusasi, la Spagna del Ciclismo perde un'altro atleta, un ragazzo umile che certamente avrebbe fatto bene al ciclismo.